Valorizzare i Musei Civici di Venezia attraverso le nuove tecnologie
Gli attori coinvolti sono stati il Direttore dell’Area 2 dei Musei Civici di Venezia, il Responsabile delle Risorse Umane dei Musei Civici di Venezia, il Responsabile del Museo di Storia Naturale e Responsabile delle Attività Educative dei Musei Civici di Venezia, socio fondatore di Fablab e coordinatore del progetto Fablab (Vicino, 2021).
La Fondazione Musei Civici di Venezia (MUVE) è un’istituzione che comprende 12 musei: Palazzo Ducale, Museo Correr, Torre dell’Orologio, Ca’ Rezzonico Museo del Settecento Veneziano, Palazzo Mocenigo – Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume, Casa di Carlo Goldoni, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Palazzo Fortuny, Museo del Vetro di Murano, Museo del Merletto di Burano e Museo di Storia Naturale. È un soggetto privato che gestisce un patrimonio pubblico con un unico socio fondatore rappresentato dal Comune di Venezia. Oltre alle attività tradizionali, la rete dei musei autonomi svolge un insieme di servizi culturali diversi: formazione, didattica, eventi temporali, favorendo il dialogo con il territorio e il suo pubblico. (https://visitmuve.testmeup.com/it/fondazione/presentazione/).
Nel corso della progettualità di SACHE, la Fondazione ha espresso la necessità di collegare la propria produzione culturale al territorio, fatto di industrie, enti privati, cittadini, ecc. Vorrebbe essere un motore di cambiamento e innovazione per la città, agendo sia a livello produttivo che sociale, attirando anche sponsorizzazioni private per veicolare la propria missione.
Fablab Venezia Srl si ispira all’estensione del Center of Bits and Atoms, FabLab, dell’Università di Boston, e nasce con l’intento di sviluppare i suoi valori di fabbricazione digitale e processi computazionali anche in Veneto (https://www.fablabvenezia.org/chi-siamo/). Si occupa dello sviluppo di progetti creativi, imprenditoriali e di innovazione, svolgendo anche attività didattiche, lavorando per essere un punto di riferimento per le pratiche innovative, e dell’elaborazione di nuovi progetti attraverso la fabbricazione digitale. Dispone di importanti attrezzature e conoscenze tecnologiche e, in quanto fablab, è concepito come una realtà interattiva che collabora con altri attori per condividere progetti e conoscenze, tra cui professionisti, artigiani, aziende, agenzie e amministrazioni pubbliche, studenti e scuole (ibidem).
Il progetto è stato concepito sulla base della necessità della Fondazione MUVE di sviluppare percorsi museali innovativi e inclusivi e soluzioni integrate. In questa visione, i Fablab si sono fusi per realizzare modelli fisici solidi tridimensionali utili per la distribuzione di beni anche alle categorie di portatori di disabilità normalmente escluse dai percorsi tradizionali. Ne è nato un progetto pensato per rimodellare uno spazio museale di alto valore e avvicinarlo alle persone con disabilità visiva, stimolandone la sfera tattile attraverso l’impiego di riproduzioni 3D delle opere d’arte realizzate da Fablab che le persone possono toccare e sperimentare attraverso sensi diversi dalla vista. Questa scelta è accompagnata dalla formulazione di laboratori di formazione per gli operatori museali affinché conoscano queste tecnologie e siano in grado di comunicarle al pubblico. Questo progetto è costruito sul valore dell’inclusione, con particolare attenzione alla comunicazione inclusiva per le persone con disabilità e i bambini: le nuove tecnologie sono il mezzo attraverso cui un nuovo pubblico può fruire del patrimonio museale (Vicino, 2021). Da questa formulazione, tenendo conto della necessità di avvicinare la produzione culturale al territorio grazie a nuove forme di contaminazione, concependo i musei come motori di innovazione in grado di favorire nuove forme di collaborazione che incidono sul tessuto produttivo e sociale locale e sulla necessità di diversificare il pubblico, è nata una partnership attiva.
Fablab e i Musei Civici di Venezia hanno avviato una collaborazione pluriennale, a partire da:
- La digitalizzazione del Capitello dei Mestieri e la riproduzione di Palazzo Ducale: hanno realizzato un modello funzionale in 3d che ha aumentato la fruizione per il pubblico e ha reso possibile l’attivazione di percorsi di apprendimento per bambini e persone con esigenze speciali come non vedenti e ipovedenti, con l’obiettivo di valorizzare la connessione tra persone e patrimonio.
- La ricostruzione di un modello di Palazzo Ducale ha puntato alla fruizione tattile, rendendo le asperità e la complessità godibili anche da persone non vedenti e ipovedenti.
- La proposta di soluzioni digitali per la ricostruzione di pannelli a rilievo in grado di restituire a un vasto pubblico le incisioni di Jacopo De Barberi conservate al Museo Correr di Venezia.
Attraverso questa partnership, la tecnologia viene utilizzata come mezzo di inclusione sociale, permettendo una nuova forma di rappresentazione e presentazione del patrimonio e le tradizionali barriere architettoniche vengono abbattute per preferire una soluzione più innovativa basata sullo scambio di conoscenze e competenze. Possiamo considerare questa collaborazione molto fruttuosa da diversi punti di vista e un buon esempio di come musei e imprese possano fondersi in una partnership strategica, che porta vantaggi a lungo termine e alla società in generale.