Progetto Inducci

Festival teatro d’impresa

Progetto Inducci

Festival teatro d’impresa

Il Teatro per ‘innovazione della cultura d’impresa

Il teatro d’impresa è uno strumento che sta suscitando interesse in Italia e in particolare in Veneto. Non deve stupire. Nella nostra realtà economica e sociale, infatti, da tempo, si rileva il divario tra il (tanto) valore che produce e il (poco) riconoscimento che ricava. Chi fa impresa in Veneto lamenta spesso di “non sapersi raccontare”. È vero. Le imprese venete sono innovative in tantissimi campi ma tra questi, sicuramente, non c’è la narrazione di sé stesse. Compresse tra lo stereotipo dell’imprenditorialità compulsiva ed ignorante (imperante nei media nazionali), l’agiografia dei fondatori e delle loro epiche famigliari (tipica delle autocelebrazioni vernacolari) e la replica acritica dei codici dello storytelling manageriale (proposto dalle agenzie di comunicazione meno accorte), le imprese venete sono state a lungo bloccate in una sorta di limbo narrativo. Il teatro d’impresa indica una via d’uscita. Il progetto INDUCCI ha cercato di dare sostanza a questa possibilità offrendo una serie di esempi concreti di come si possa fare racconto d’impresa in modi che siano al contempo autentici e innovativi.

Nel perseguire questo obiettivo si è pensato di portare in primo piano le risorse culturali e creative che il Veneto possiede e che spesso le imprese venete non conoscono. Obiettivo generale del progetto europeo è appunto quello di dare vita nuove connessioni tra il settore culturale e le imprese tradizionali per accompagnare il territorio alla trasformazione industriale. Lo spirito imprenditoriale, nella nostra regione, anima infatti anche il mondo della produzione culturale. Decine di compagnie teatrali operano ormai con l’atteggiamento e i meccanismi della piccola impresa, portando il linguaggio teatrale al di fuori di quelli che siamo abituati a pensare come gli spazi convenzionali del teatro. Da anni, si fa teatro nelle scuole e nelle università, nei musei, nelle periferie da rigenerare, nei borghi da scoprire e nelle destinazioni turistiche da promuovere. E ora anche nelle fabbriche.

In questo quadro, cinque compagnie teatrali sono state messe in relazione con altrettante piccole e medie imprese in un percorso che, dalla conoscenza reciproca, è evoluto in ricerca degli elementi identitari più autentici e significativi per cristallizzarsi poi in originali drammaturgie d’impresa, ora presentate in forma sintetica. Cinque piccole performance che configurano la prima operazione strutturata di teatro d’impresa in Italia, condotta da un Teatro Stabile in partnership con i principali attori economici del territorio, prima fra tutti la Camera di Commercio di Padova.

Ne esce una rappresentazione nuova e coraggiosa della produzione economica nella Regione. Una narrazione che cerca di tenersi a distanza tanto dalla caustica caricatura dell’imprenditore, sulla quale spesso il linguaggio teatrale preferisce indugiare, che dalla retorica della tradizione e del successo benevolo preferita dalle imprese. Si raccontano piuttosto le relazioni tra persone sul posto di lavoro, il cambiamento tecnologico, il ruolo degli artefatti materiali e il peso della storia.

È in questo modo, esplorando la ricchezza sociale e materiale del fare impresa, che il progetto cerca di contribuire alla transizione industriale da più parti evocata. La sollecitazione è di pensarla prima di tutto culturalmente questa transizione. Il riconoscimento del Veneto come “Capitale italiana della cultura d’impresa” per il 2022, è l’occasione ideale per re-immaginare il rapporto tra cultura e impresa.

È necessario far evolvere uno schema ormai sbiadito in cui l’azienda ha i soldi, la cultura ha la bellezza, e tra le due si stabilisce un classico rapporto di scambio. L’impresa contemporanea non può più limitarsi ad un ruolo di contemplazione della cultura ma deve attivamente riscoprire il proprio essere produttrice di cultura e condividerlo attraverso la collaborazione con i professionisti della produzione artistica